Lo sport non è solo una questione di attività fisica: ha influenzato profondamente anche il nostro linguaggio quotidiano, creando un vero e proprio patrimonio di modi di dire dello sport usati nel linguaggio quotidiano. Alcune parole e frasi che usiamo ogni giorno hanno le loro radici nelle discipline sportive, unendo cultura e linguaggio in modo unico. Proviamo a capire come termini, espressioni e oggetti legati allo sport siano diventati parte integrante della lingua italiana, con riferimenti storici e curiosità.
Ad essere sinceri forse ne abusiamo nelle riunioni di lavoro e risulta anche stucchevole talvolta sentire queste espressioni. Ancora più imbarazzante è forse l’uso di queste espressioni prese a prestito dallo sport per motivare le persone. In ogni caso vediamo quali sono.
L’Influenza del calcio nel linguaggio quotidiano
Il calcio è uno degli sport più seguiti in Italia e la sua influenza è evidente anche nel linguaggio. Molti termini sportivi legati al calcio si sono diffusi nel nostro parlare quotidiano, utilizzati per esprimere concetti di competizione, tattica o difesa. Ovviamente non solo il calcio visto che l’elenco degli sport è lunghissimo.
Oltre al linguaggio, alcuni oggetti simbolici del mondo sportivo sono diventati parte della cultura di chi ama lo sport o ne trae ispirazione. Non è raro infatti vedere esposte in alcuni uffici, delle maglie da calcio con la numero 9 o la numero 10 e il proprio cognome. Anche le borracce personalizzate per chi fa sport, ad esempio, rappresentano non solo praticità ma anche appartenenza a uno stile di vita attivo e che si vuole mostrare agli altri. Anche le medaglie e le coppe, che alcune persone espongono come ricordo di esperienze sportive passate, sono segni visibili di impegno e dedizione. I guantoni da boxe, esposti come decorazione, sono un simbolo di forza e resistenza, o almeno questo è quello che vuole trasmettere chi li sfoggia…
Non è raro nemmeno vedere esposte in alcuni uffici, delle maglie da calcio con la numero 9 o la numero 10 e il proprio cognome.
Termini sportivi che troviamo in ufficio e nella vita quotidiana
Alcune espressioni che usiamo nella vita lavorativa e personale provengono proprio dalle metafore sportive. Questi modi di dire dello sport ci aiutano a esprimere situazioni e stati d’animo comuni, grazie a immagini chiare e potenti. Nel nostro linguaggio quotidiano, usiamo molte espressioni che provengono dal mondo dello sport, spesso senza rendercene conto.
Eccone alcuni esempi che aiutano a capire come lo sport abbia modellato il nostro modo di parlare:
- Gettare la spugna: dal pugilato, vuol dire arrendersi o smettere di provare. Deriva dal pugilato
- Andare di bolina: dalla vela, si usa per indicare una situazione in cui bisogna procedere con difficoltà, cercando di avanzare controvento.
- Essere fermo al palo: l’espressione “fermo al palo” significa rimanere indietro o non riuscire a progredire rispetto agli altri. Deriva dall’ippica, dove un cavallo fermo al palo di partenza non partecipa alla gara, rimanendo escluso dalla competizione.
- Appendere le scarpe al chiodo: usato per indicare il ritiro da un’attività o professione. Proviene da vari sport come il calcio
- Colpo basso: questa espressione proviene dal pugilato, in cui i colpi sotto la cintura sono vietati e considerati sleali. Fuori dal ring, indica un comportamento scorretto o sleale che colpisce inaspettatamente e in modo subdolo qualcuno.
- Darsi all’ippica: questo modo di dire deriva dal mondo delle corse di cavalli, l’ippica. Lo usiamo per suggerire, spesso con tono ironico, che qualcuno dovrebbe cambiare attività o mestiere, specialmente quando fallisce in quello attuale.
- Essere in panchina: utilizzato per descrivere chi è in attesa o momentaneamente fuori gioco.
- Fare melina: dal calcio, usato per descrivere chi cerca di perdere tempo o rallentare. In realtà questa espressione secondo noi de iltuocruciverba.com non dovrebbe più essere usata in quanto la melina nel calcio non esiste più da quando il retropassaggio al portiere è stato vietato.
- Infilare una serie di vittorie: per indicare un periodo di successi.
- Salvarsi in corner: dal calcio, in cui un difensore manda il pallone fuori dal campo, salvando temporaneamente la squadra dal pericolo, seppur concedendo un calcio d’angolo all’avversario. In altri ambiti, indica una soluzione rapida o provvisoria per evitare un problema immediato, anche se non definitiva.
- Partire in quarta: sebbene sia usata anche nel contesto automobilistico, questa espressione ha origine dalla scherma, dove partire in quarta posizione di guardia indicava un atteggiamento molto aggressivo e pronto ad attaccare. Al di fuori dello sport, significa iniziare qualcosa con grande entusiasmo e rapidità, a volte senza adeguata preparazione.
- Essere in palla: questa espressione proviene dal tennis e indica che un giocatore è in ottima forma. In altri contesti, si riferisce a qualcuno che è concentrato, energico e pronto a dare il massimo.
- Mettere alle corde: derivata dal pugilato, dove un pugile finisce “alle corde” se è messo in difficoltà. È usata per descrivere situazioni in cui qualcuno è sotto pressione o senza via di fuga.
- Andare a segno: un’espressione che proviene dal tiro con l’arco o dagli sport in cui si mira a colpire un bersaglio. Fuori dall’ambito sportivo, significa riuscire a ottenere il risultato desiderato o centrare l’obiettivo.
- Giocare d’anticipo: dal calcio, dove anticipare l’avversario è una tattica fondamentale per prevalere. Al di fuori dello sport, indica l’agire preventivamente per ottenere un vantaggio.
- Avere il pallino: dal biliardo, dove avere il pallino (la piccola pallina bianca) significa avere il controllo del gioco. In generale, indica il detenere il potere o la gestione di una situazione.
Come vedete non solo il calcio, ma anche discipline meno diffuse hanno contribuito ad arricchire il nostro linguaggio con modi di dire dello sport.
Ci piace parlare di qualunque argomento attraverso le curiosità, talvolta per alcuni dei nostri articoli creiamo un gioco enigmistico che aiuti il lettore a ricordare i concetti appena letti