Le parole onomatopeiche sono termini che imitano suoni della realtà, come tic tac, crash o miao. Queste parole sono usate nel linguaggio comune, nei fumetti e nella pubblicità per rendere il discorso più espressivo. Ecco un elenco completo delle onomatopee italiane, suddivise per categorie.
Cosa sono le parole onomatopeiche?
Le onomatopee sono parole che riproducono foneticamente un suono reale. Sono utilizzate per evocare rumori naturali, versi di animali o suoni artificiali e hanno un ruolo importante nella comunicazione informale, nei racconti per bambini e nei fumetti. Alcune di queste parole si sono evolute fino a diventare termini di uso comune, come sussurro o ronzio.
Elenco delle parole onomatopeiche in italiano
Onomatopee dei suoni naturali
Queste onomatopee riproducono i suoni della natura e degli oggetti:
- Tic tac (orologio che segna il tempo)
- Fruscio (foglie mosse dal vento)
- Plin (goccia d’acqua che cade)
- Glugluglu (liquido che scorre)
- Zzz (ronzio di insetti o motori leggeri)
Onomatopee dei versi degli animali
I versi degli animali sono tra le onomatopee più comuni:
- Miao (gatto)
- Bau (cane)
- Coccodè (gallina)
- Chicchirichì (gallo)
- Cra cra (rana o corvo)
Onomatopee dei rumori artificiali
Molti suoni prodotti da oggetti o macchine hanno la loro onomatopea:
- Boom (esplosione)
- Vroom (rumore del motore)
- Crack (oggetto che si spezza)
- Bang (colpo di pistola o forte botta)
- Ding dong (campanello)
Onomatopee usate nei fumetti e nei media
Nei fumetti e nella comunicazione informale, alcune onomatopee sono diventate iconiche:
- Gulp (sorpresa o spavento)
- Splash (qualcosa che cade nell’acqua)
- Aaaargh (grido di paura o dolore)
- Bzzz (rumore elettrico o di insetti)
- Sob (singhiozzo o pianto trattenuto)
Come vengono usate le onomatopee nella lingua italiana?
Le onomatopee arricchiscono la comunicazione orale e scritta, rendendola più espressiva e immediata. Sono molto usate nella letteratura per bambini, nei fumetti e nella pubblicità per attirare l’attenzione. Alcune di esse sono entrate stabilmente nel lessico italiano, trasformandosi in verbi o sostantivi, come sussurrare, rimbombo o fruscio.
Curiosità sulle onomatopee
- Differenze linguistiche: Le onomatopee cambiano da lingua a lingua. Ad esempio, il canto del gallo in italiano è chicchirichì, mentre in inglese diventa cock-a-doodle-doo.
- Onomatopee entrate nel linguaggio comune: Alcune espressioni nate come suoni sono diventate parole di uso quotidiano, come bling bling per indicare oggetti costosi o drin per il telefono che squilla.
- Uso nel marketing: Le pubblicità usano spesso le onomatopee per rendere i messaggi più efficaci e memorabili, come il classico crunch per indicare un prodotto croccante.

Giornalista e marketer, sono esperto di giochi di parole, rebus, enigmistica e cruciverba. Ho lavorato nel tour operating e poi nel digital, presso i più importanti publisher online, come responsabile del desk editoriale. Nutro sempre una passione sconfinata per i viaggi e per le parole. La esprimo con i contenuti pubblicati su questo sito, con cui spero di offrire momenti di svago intelligente agli utenti.