Ultimo aggiornamento il 25/10/2021
Menare il can per l’aia è un modo di dire, un’espressione che si utilizza spesso e che sta ad indicare il parlare di un argomento senza mai arrivare al punto, girandoci intorno e prendendola alla larga. Di solito succede a chi fa discorsi inconcludenti ma soprattutto a chi non vuole arrivare al punto, perché sgradevole da dire.
Vale anche però per indicare chi temporeggia, perde tempo, o fa cose che risultano inutili in quel momento pur di non fare ciò che davvero serve. Ad esempio chi prima di uscire per un impegno non gradito (andare dal medico, o ad un esame scolastico difficile, o ad un incontro di lavoro ostico) compie azioni di preparazione troppo meticolose o troppo lente o si perde a riordinare.
Menar il can per l’aia ha un termine arcaico
È sufficiente leggere semplicemente la frase per capirne l’origine antica. L’uso di parole italiane come “menare” inteso nel significato di girare, condurre o portare in giro, non è certamente quotidiano. Diciamo menare solo in questa espressione perché nel nostro linguaggio pensiamo sia così da sempre! Altrimenti utilizziamo altri termini.
E in effetti, l’aia, il cortile della fattoria, è un luogo che ci riporta ad un’era prevalentemente rurale.
Perché si dice menare il can per l’aia
Ma perché dunque si usa questo modo di dire? Perché nei secoli passati i contadini mietevano il grano senza macchinari ma servendosi dei loro animali più pesanti; mettevano il grano nell’aia della fattoria e gli animali ci passavano sopra così da schiacciare il grano e compiendo la prima mietitura. Va da sé che se il contadino ci avesse mandato il cane, il peso non sarebbe stato sufficiente e il suo lavoro sarebbe risultato inutile.
Inoltre il cane correndo avrebbe creato anche una bella confusione, inseguendo anche le galline presenti di solito nell’aia delle antiche fattorie, spostando il grano ovunque ma senza ottenere il risultato necessario.
Quindi menare, condurre, il cane a girare per l’aia è un’azione inutile che non porta al punto finale.
Sinonimi per rendere la stessa idea
Per rendere la stessa idea si usano anche altre espressioni che sono un sinonimo figurato; la più famosa è ciurlare nel manico.
Utilizzo e curiosità su menare il can per l’aia
Come sempre ci piace andare a cercare chi ha messo nero su bianco l’espressione figurata di cui vi raccontiamo, anche per capire quanto indietro nel tempo possiamo arrivare . Ecco allora che Giovanni Verga nel suo libro Il Mastro Don Gesualdo scrisse : “«La baronessa cercava di scavar terreno anch’essa, in aria disinvolta, facendosi vento e menando il can per l’aia.» e ancor prima l’Accademia della Crusca inserì “menar il can per l’aia” nel suo dizionario del 1724.
Per parlare di attualità non è un caso che in moltissimi articoli e videointerviste a personaggi del mondo della politica abbiamo trovato l’uso di questa frase moltissime volte.
Come esprimono all’estero lo stesso concetto?
Abbiamo imparato che una frase figurata non sempre si traduce in modo letterale all’estero perché ogni paese ha le sue tradizioni culturali e modi dire. I francesi usano dire ad esempio “non girare intorno al barattolo o vaso”, gli inglesi “non sbattere intorno al cespuglio” e gli spagnoli “girare eccessivamente, sbattere, la cacciagione/ la pernice”
Anche noi non vogliamo menar il can per l’aia e pensiamo quindi di avervi detto già cosa significa, perché si dice e in che altro modo si dice la nostra frase.
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Da sempre nel mondo del turismo, eventi, incentive e convention. La passione per la realizzazione dei giochi enigmistici è cresciuta nel realizzarli in modo personalizzato per gli eventi aziendali